
L’attore parlando del film si dimostra soddisfatto e anche contento di essersi staccato dai personaggi drammatici da “tenebroso†per cimentarsi in un nuovo ruolo.
Ma per saperne di più leggiamo subito l’intervista!
L’attore parlando del film si dimostra soddisfatto e anche contento di essersi staccato dai personaggi drammatici da “tenebroso†per cimentarsi in un nuovo ruolo.
Ma per saperne di più leggiamo subito l’intervista!
Tutti e tre si sono gentilmente resi disponibili a rispondere alle domande di noi giornalisti.
Tratteggiato sui toni leggeri della commedia, il film, che non lesina affatto sulle battute comiche, basa il proprio humor sulla convivenza forzata a cui si trova a dover far fronte l’improvvisato gruppo di rapitori, che non solo riesce a rapire la persona sbagliata, ma si rende anche conto che il segretario in questione è tutto fuorché una cattiva persona, e che, anzi, i suoi ideali politici sono interamente rivolti al bene comune.
Bellissimo, crudo e tremendamente realistico il romanzo di formazione con protagonista Tahar Rahim, la metafora della vita secondo il regista Audiard, che incanta per le soggettive che inducono lo spettatore a staccarsi dalla solita passività e ad immedesimarsi nelle vicende del protagonista.
E poi c’è la poetica di sequenze oniriche e mistiche, quasi a voler sviscerare l’inconscio di ognuno di noi diviso, come il giovane Malik del film, tra il bene e il male.