Il titolo è Nel nome del Padre, diretto da Jim Sheridan nel 1993 e interpretato da un cast straordinario: Daniel Day Lewis, Emma Thompson e l’indimenticabile Pete Postlethwaite che si è spento all’inizio di quest’anno, dopo una lunga malattia.
Il film è tratto dal romanzo autobiografico Proved Innocent di Gerry Conlon e racconta la storia dell’attentato al pub di Guilford del 1974, che venne attribuito al gruppo terroristico dell’IRA, il braccio armato del partito politico nord irlandese Sinn Feinn, che lotta per l’indipendenza dell’Ulster dalla Gran Bretagna, ma in cui vengono incolpati Gerry Conlon, suo padre Giuseppe, i tre amici di Gerry Paul Hill, Paddy Armstrong e Carole Richardson, e un’intera famiglia di loro conoscenti, i Maguire.
Nonostante non esistano delle prove contro di loro e vi siano addirittura le testimonianze che li scagionerebbero, Gerry, Paul, Giuseppe e tutti gli altri, vengono rinchiusi in carcere per trent’anni con l’accusa di provocata strage e di essere terroristi dell’IRA. La drammatica esperienza del carcere avvicinerà Gerry a suo padre, fino alla morte di quest’ultimo, da tempo malato ai polmoni.
Nel frattempo un’avvocatessa molto determinata farà di tutto per provare l’innocenza di tutte questi innocenti, fino a coinvolgere l’opinione pubblica che nonostante siano irlandesi, non sono gli attentatori del pub di Guilford.
Un film straordinario, che tocca l’anima e la scuote fino a far commuovere lo spettatore che alla fine proverà un senso di vergogna nei confronti dell’odio che la Gran Bretagna è riuscita a mettere in piedi contro gli irlandesi in tutti questi anni, con un semplice pretesto religioso.
Ricordiamo infatti che il governo britannico mette in atto la cosiddetta legislazione d’emergenza tra il 1973 e il 1974 (Emergency Provision Act – EPA e Prevention of Terrorism Act – PTA) che prevedeva che chiunque venisse sospettato di terrorismo potesse esssere incarcerato e torturato preventivamente dalla polizia britannica.
Anche se oggi in Irlanda regna la pace, questo argomento è ancora molto attuale, visti gli attentati terroristici che si susseguono nel mondo, da parte di Al Quaeda, forse perchè ci dovrebbe far pensare che la politica dell’odio genera solamente odio e rancore.
Di seguito vogliamo pubblicare la straordinaria canzone di Bono Vox (che ha firmato la toccante colonna sonora assieme a Sinéad O’Connor, a Gavin Friday e molti altri straordinari artisti).
Per parlare di questo film bisognerebbe poter avere tutta una vita davanti e in poche parole è difficile riuscire a spiegare la bellezza, l’intensità e il dolore di questi straordinari protagonisti e l’unico suggerimento è di vederlo almeno una volta nella vita.
Il film più bello degli ultimi vent’anni, senza ombra di dubbio.