Hereafter, recensione

Hereafter, recensione

Il prossimo 5 gennaio uscirà in tutti i cinema italiani Hereafter, nuova fatica di Clint Eastwood che vedrà tra gli interpreti Matt Damon e Cécile de France.
Il film è un thriller soprannaturale che ha come protagonisti tre personaggi: un operaio americano, uno studente londinese e una giornalista francese che si trovano ad affrontare un lutto in tre modi differenti.
La pellicola è scritta da Peter Morgan ( lo stesso di The Queen e Frost/Nixon) e racconta appunto di queste tre storie parallele che finiranno inesorabilmente per intrecciarsi l’una all’altra.
La prima vicenda vede una giornalista francese che vede la morte in faccia durante lo tsunami che colpì gran parte del sud est asiatico nel 2004; la seconda racconta la storia di una donna inglese drogata e single che perde uno dei suoi gemelli di dieci anni durante un incidente stradale; mentre la terza è la sciagura di un uomo americano che ha una dote speciale: riesce a parlare con le persone defunte ma, per una serie di problemi preferisce non farlo e, nello stesso tempo non riesce ad avere un dialogo con la sua fidanzata.



Ovviamente il punto di contatto tra questi personaggi è dato quest’ultimo che viene avvicinato dagli altri due protagonisti affinchè parli con l’aldilà.
Tutti e tre cercano delle risposte alla loro esistenza, in tre modi differenti, ma il tema centrale è il male di vivere, la sofferenza generata dalla morte di chi è vicino e la speranza di riuscire a darsi comunque una spiegazione.
Così come nei film precendenti, Clint Eastwoood affronta tematiche molto profonde e riprende come per Million Dollar Baby, il tema della morte e del rimorso e dell’incapacità di affrontare una tragedia, paralizzati dall’angoscia esistenziale.
La pellicola in America è uscita lo scorso Ottobre ed ha riscosso un enorme successo sia di pubblico che di critica e, come al solito, Clint Eastwood non ha tradito le aspettative degli spettatori.