Figura simbolo di democrazia e libertà in un Paese fondamentalista, la Bhutto sin da giovanissima ha sempre avuto le idee chiare. Avrebbe potuto godere delle fortune della sua famiglia e vivere una vita agiata come qualunque ragazza della sua età avrebbe desiderato fare. Da quando, invece, decise di studiare ad Harvard e Oxford e di far tesoro dei suoi studi, della sua cultura per mettersi al servizio del proprio Paese, impegnandosi politicamente, la sua vita è stata tutt’altro che facile. E’ stata accusata di corruzione, è stata incarcerata ed in seguito costretta all’ esilio per molti anni.
Ma anche quando fece ritorno in Pakistan per prepararsi alle elezioni nazionali del 2008, un avvenimento la turbò profondamente: il 18 ottobre del 2007 un attentato organizzato per colpirla causò 138 morti e circa 600 feriti. In quell’occasione la Bhutto restò illesa ma morì due mesi dopo, il 27 dicembre, durante un secondo attentato suicida al termine di un suo comizio.
Anche per lei la stessa sorte toccata anni prima al padre – Zulfiqar Ali Bhutto, primo ministro pakistano – condannato a morte per volere del dittatore al potere, il generale Muhammad Zia-ul-Haq, poi al fratello minore avvelenato a Cannes e per finire a quello maggiore, ucciso in un incidente aereo.
Scheda del film
USCITA CINEMA: 15/10/2010
REGIA: Johnny O’Hara
SCENEGGIATURA: Johnny O’Hara
PRODUZIONE: Icon Television Music, Yellow Pad Productions
DISTRIBUZIONE: Mikado
PAESE: Gran Bretagna, USA, Pakistan 2010
GENERE: Documentario, Drammatico