Platoon su Rai Tre sabato 9 luglio 2011

Platoon su Rai Tre sabato 9 luglio 2011

Domani sera, sabato 9 luglio, andrà in onda su Rai Tre Platoon, un film che vogliamo segnalarvi perchè andrebbe assolutamente visto.
Diretto da Oliver Stone nel 1986, Platoon ha tra gli interpreti principali Charlie Sheen, Tom Berenger e Willem Dafoe; il film racconta la storia di Chris Taylor, che, finito il college, decide di partire volontario per il Vietnam dove viene assegnato, assieme ad altri ad un plotone che ha il compito di cercare i vietcong e ucciderli.


Se all’inizio c’era l’entusiasmo per l’idea di poter compiere azioni degne di lode, piano piano Chris e soci si rendono conto di quello che è la realtà: una guerra disumana, dove predominano atteggiamenti alienanti e violenti e dove la violenza è un folle atto di compiacimento fine a se stesso.
Il delirio di onnipotenza dato dalla guerra e dalle droghe che assumono i soldati per estraniarsi dalla realtà, li porta inevitabilmente a scontrarsi tra di loro, oltre che ad uccidere senza pietà tutto ciò che passa loro davanti.

Chris è così testimone di atrocità che pensa fossero possibili soltanto all’inferno e si rende conto dell’abisso in cui l’uomo è caduto e dal quale non potrà mai più uscire perchè il buio delle tenebre gli ha completamente oscurato la mente ed il cuore.
E’ doveroso il confronto di Platoon con Apocalypse Now e Full Metal Jacket, film che hanno utilizzato la guerra del Vietnam per descrivere il male dell’uomo; se in Apocalypse Now a farlo da padrone è una visionaria immagine della vita, dove il Colonnello Kuntz rappresenta l’incarnazione del male e della follia, mentre in Full Metal Jacket, il Vietnam è un pretesto per raccontare la storia dell’uomo che viaggia di pari passo con la violenza, Platoon è un film molto più asciutto, senza sovrastrutture ideologiche, ma fedele alla realtà.
Ogni sequenza della pellicola è caratterizzata dal senso di minaccia fisica che però non si palesa mai nelle scene nella giungla o durante i lunghi appostamenti; Stone, maestro nel narrare l’invisibile, qui mette in scena una fobia che attanaglia lo spettatore dall’inizio alla fine, per lasciarlo senza una possibilità di redenzione finale.
Da vedere.