Provaci ancora Robert. Si perché Zemeckis torna, dopo “Polar Express“, con questo fantasy, adattamento del celebre racconto “Il canto di Natale†di Charles Dickens, in cui il vecchio e avaro Scrooge(Jim Carrey) riceverà alla vigilia di Natale la visita di tre spiriti natalizi capaci di redimerlo.
Realizzato in 3d e con la stessa tecnica digitale di “Polar Express”, capace di trasformare Carrey in un cartone animato, il film è una splendida fiaba sullo spirito del Natale, già sfruttata dalla Disney, in cui il taccagno Scrooge era,manco a dirlo, Zio Paperone.
Altro titolo della passata stagione è il nostrano “Baarìa” di Giuseppe Tornatore.
Baarìa, nome in dialetto di Bagheria, è la città dove si consuma la storia d’amore tra Giuseppe (Francesco Scianna) e Mannina (Margareth Madè) che attraversa tre generazioni di famiglie, guerre mondiali e accadimenti politici.
Giuseppe Tornatore firma un kolossal d’altri tempi, con oltre 200 attori, tra cui Raul Bova e Monica Bellucci, ritraendo uno spaccato della storia italiana del Novecento e puntando su due attori praticamente all’esordio. Francesco Scianna lo avevamo visto ne “Il Capo dei Capi“, la serie tv che raccontava la sanguinosa ascesa al potere del boss di Cosa Nostra Totò Riina.
Emanuele Zambon