L’attrice alla presentazione del film parla alla stampa del suo personaggio, della sua esperienza sul set e di alcuni aspetti del film.
Andiamo a leggere subito l’intervista!
D: Qual è il personaggio che interpreta e come interagisce con il protagonista?
R: Sono Gabriella una delle tre donne che si ritrovano a contatto con il manager Marco, interpretato da Bova, una ragazza arrivata a Milano dalla provincia in cerca di lavoro: è super incasinata, sempre in ritardo, inventa piccole bugie per essere più simpatica agli occhi degli altri ma anche per apparire agli uomini più aggressiva e sensuale, nasconde le tante insicurezze recitando il ruolo della donna forte e questo la fa diventare spesso e involontariamente molto comica. Ha un fidanzato benestante supergeloso (Fabio Ferri) che la tiene un po’ in pugno e con cui litiga spesso e l’incontro con un uomo più adulto come Marco rappresenta per lei un’evasione all’inizio piuttosto superficiale ma poi per caso ma poi per caso e per gioco intreccerà con lui un rapporto di seduzione, complicità ed amicizia: il loro incontro avviene in un momento in cui Gabriella è più fragile e col tempo si svilupperanno situazioni particolari per cui lei si troverà costretta a svelarsi, riuscendo finalmente a scoprirsi. E’ stato questo l’aspetto più interessante che mi ha permesso di costruire le sovrastrutture che il personaggio usa come schermo tra lei e gli altri e che molte volte la proiettano in situazione malgrado comiche, fino a quando non riesce a presentarsi così com’è, senza più freni.
D: Secondo lei il film riflette il clima dell’Italia di oggi?
R: Si, è ambientato a Milano e racconta bene, in maniera ovviamente ironica e divertente, le difficoltà di lavoro sia per il protagonista che per i tre principali personaggi femminili descrivendo l’ambiente professionale dei manager e il mondo del lavoro in generale e la difficoltà di una donna nel dividersi tra vita privata e carriera ( come accade al personaggio interpretato da Barbora Bobulova) o quelle di una giovane che proviene dalla provincia, magari preparata come la mia Gabriella, che ha voglia di diventare indipendente ma viene licenziata e vive mantenuta da un fidanzato che la ricatta perché l’aiuta economicamente.
D: Come si è trovata sul set?
R: In genere sono sempre molto insicura, non mi piace mai quello che faccio e vorrei rifare sempre le scene che mi riguardano ma in questa occasione è andato tutto bene perché ho capito subito di essere in buone mani sentendomi rassicurata sia da Raoul – che si è sintonizzato molto facilmente con me – che da Carlo che mi conosceva bene avendomi già diretto nel film tv “Piper†ed in “Un’estate ai Caraibiâ€, e che è un regista che stimo tanto anche perché lascia molto spazio agli attori per improvvisare e fare tentativi diversi.