Dopo aver fatto incetta di premi al Toronto Film Festival al British Indipendent Film Awards, dove si è aggiudicato i premi per il miglior film, per la miglior sceneggiatura e migliori interpreti, ora si appresta a marciare verso la notte degli Oscar, dove pronostichiamo che qualche statuetta se la porterà a casa.
La pellicola è diretta da Tom Hooper, ed è incentrata sulla figura di Giorgio VI che si appresta a salire sul trono inglese per via della scelta del fratello di abdicare per sposare Wallie Simpson.
Timido, impacciato e balbuziente, il futuro re si trova così a dover affrontare le sue paure ed i suoi limiti per poter riuscire a trasmettere credibilità verso i suoi futuri sudditi.
Così si trova costretto ad ingaggiare Lionel Logue, un terapista del linguaggio molto particolare e con metodi poco ortodossi affinchè lo aiuti a superare i suoi limiti di pronuncia.
Così il film si incentra sulle tecniche del logopedista che costringono il povero Giorgio VI a compiere degli esercizi al limite del paradosso e del ridicolo, ma che però gli permetteranno di pronunciare il suo primo discorso pubblicco in maniera corretta.
Giorgio VI è interpretato da un bravissimo Colin Firth che è affiancato da un Geoffrey Rush divertentissimo ed Helena Bohnam Carter nei panni della moglie del futuro re e madre della futura regina Elisabetta II.
Un film veramente bello che si merita di fare incetta agli Academy Awards se non altro per il coraggio del regista di mettere in scena i limiti di un re che è ancora presente nella memoria di tutti.