“Il sangue dei vinti†, dopo le diverse polemiche durante l’anteprima, approda sul piccolo schermo e andrà in onda in prime time questa sera e domani sera su Rai Uno. E’ una mini serie tratta dal best seller di Giampaolo Pansa e diretta da Michele Soavi con un cast d’eccezione : Michele Placido, Alessandro Preziosi, Barbara Bobulova e Alina Nedelea.
Il film, ambientato in Italia negli ultimi mesi del fascismo e della Seconda Guerra mondiale, racconta lo scontro fra partigiani e repubblichini. Una lotta politica narrata attraverso la storia di una famiglia italiana lacerata dalle divisioni politiche: una famiglia con un figlio aggregato alle brigate partigiane e una figlia repubblichina.
Il funzionario di polizia Francesco Dogliani (Michele Placido) ricorda alcuni momenti della sua vita alla fine della seconda guerra mondiale quando lui e la sua famiglia si trovarono coinvolti nelle rivolte partigiane e le nuove istanze della Repubblica di Salò.
Con il fratello Ettore (Alessandro Preziosi) nello schieramento partigiano e la sorella Lucia (Alina Nedelea) repubblichina, Francesco non prende parte alla guerra intestina e decide di concentrarsi sul caso di una prostituta uccisa e della sua bambina, unica testimone oculare, data in custodia alla sorella gemella della defunta.
L’ anteprima del film “Il Sangue dei Vinti†(all’ Auditorium di Roma in occasione del Festival internazionale del cinema di Roma) ha diviso il pubblico in sala con reazioni e commenti al di là di quello che ci si aspettava.
Sembra che i temi politici trattati abbiano fatto storcere il naso a molti. Lo stesso Giampaolo Pansa, autore del libro da cui è stato tratto il film, ha così commentato le reazioni del pubblico: “Ringrazio le tantissime persone presenti, ho sentito la loro tensione, gli sono due volte grato, sia perchè hanno applaudito, sia perché hanno avuto il coraggio di contestarlo.â€
Mentre Michele Palcido, che nel film interpreta il fratello Francesco Dogliani rappresentando lo smarrimento di tanti italiani in quegli anni, in risposta al pubblico diviso in sala ha condannato la cultura dominante che oscura verità dolorosissime dell’ Italia. Veità che nei libri di storia non vengono raccontate.