Non da meno l’ultima riuscitissima opera “La Prima cosa bella†di Paolo Virzì, che ha vinto innanzitutto il premio per la regia del miglior film italiano dell’anno, il riconoscimento più rappresentativo; il film si aggiudica inoltre il premio per la migliore attrice protagonista, che è andato ex equo a Micaela Ramazzotti e Stefania Sandrelli, il premio per la migliore sceneggiatura (scritta da Francesco Bruni, Francesco Piccoli e Paolo Virzì stesso), infine per il migliori costumi con Gabriella Pescucci (premiata anche per il suo lavoro nello spagnolo Agorà ).
Nessuno però è rimasto all’asciutto, considerati i numerosi ex equo riportati in questa edizione 2010 e le diverse categorie premiate che hanno ricoperto essenzialmente e realisticamente la produzione italiana di maggior qualità e rilevanza dell’ultimo anno. I numerosi premi e ex equo sono segno anche di un rinnovato entusiasmo della critica italiana per il nostro cinema, a rispecchiare quello già ritrovato del pubblico. Fra i tanti ci piace segnalare i riconoscimenti a Rocco Papaleo come miglior regista esordiente col suo “Basilicata Coast to Coastâ€; l’ex equo miglior attore protagonista all’inevitabile Elio Germano (La nostra vita) ma anche al Christian De Sica messosi in gioco con Il figlio più piccolo; e per i Nastri D’Argento europei quello vinto da Tilda Swinton per Io sono l’Amore, straordinaria attrice inglese che sta diventando sempre più musa ispiratrice per il nostro Luca Guadagnino. In questa giostra di premi ben distribuiti, sembra invece un contentino finale il nastro d’argento dell’anno 2010 assegnato a Baarìa di Giuseppe Tornatore.