Strano è il connubio tra la pellicola molto statica ed il regista invece sempre sovraeccitato e in continuo movimento: Boyle è andato a cimentarsi in una storia che all’apparenza ha davvero poco movimento dato che racconta le terribili e drammatiche 127 ore in cui un alpinista è rimasto bloccato in un crepaccio del Gran Canyon, sopravvivendo grazie all’auto amputazione di un braccio.
127 Ore, recensione
Strano è il connubio tra la pellicola molto statica ed il regista invece sempre sovraeccitato e in continuo movimento: Boyle è andato a cimentarsi in una storia che all’apparenza ha davvero poco movimento dato che racconta le terribili e drammatiche 127 ore in cui un alpinista è rimasto bloccato in un crepaccio del Gran Canyon, sopravvivendo grazie all’auto amputazione di un braccio.