Se già gli inglesi hanno uno strano rapporto con la censura, gli americani sono sicuramente peggio e probabilmente è dovuto ad un retaggio del Maccartismo, in cui tutto doveva passare al vaglio della censura per paura che il comunismo potesse, in qualche modo, infiltrarsi nella società americana e cambiarla radicalmente.
In questo caso la censura non riguarda più il tema del comunismo (anche se comunque nei circuiti nazionali alcuni film con questa tematica ancora oggi non passano), ma parliamo del capolavoro che
ieri ha trionfato agli Oscar con ben quattro premi (miglior film, miglior attore protagonista, miglior regia e miglior sceneggiatura originale),
Il Discorso del Re ,che verrà distribuito negli Stati Uniti in una versione riveduta e corretta.
Per chi l’ha visto, la domanda nasce spontanea: per quale motivo? Ebbene, secondo le major americane, il film risulta essere in certe parti troppo volgare, volute dal regista, per la cura del balbuziente re Giorgio VI e del tutto inserite nel contesto filmico e non quindi parolacce gratuite ed estemporanee.