La premiere della quinta serie inizia con un lungo montaggio che racconta la doppia natura del protagonista ma soprattutto ricostruisce la storia con Rita che all’inizio fungeva da copertura per il serial killer giustiziere fino però a diventare qualcosa di molto di più.
Dexter stringe tra le sue braccia suo figlio Harrison aspettando che un’ ambulanza porti via il corpo di sua moglie Rita, l’ ultima vittima del Trinity Killer.
Questo introduce l’episodio My Bad, una puntata dalle atmosfere surreali che molto si distanzia dalle altre premiere di Dexter pervase sempre dalla speranza di un rinnovato miglioramento.
La morte di Rita potrebbe rappresentare una nuova vita per il protagonista, dopo essersi spezzata l’ illusione di una vita domestica felice, ma questo interludio è vissuto interamente nel ricordo della moglie e ci racconta con un flashback il loro primo incontro in cui lei è riuscita a far breccia nel cuore di Dexter.
Molto turbato, non riesce ad esprimere il suo dolore tanto di essere accusato dalla figlia di aver avuto colpa per la morte della donna.
Questa sua freddezza, che traspare anche dalla chiamata al 911, fa nutrire dei sospetti a Quinn.
Nulla di tutto questo però sembra interessare il protagonista, che agisce in maniera meccanica, come in un sogno, non ha perso soltanto la moglie ma soprattutto ha perso la sua guida.
E’ diventato incapace di concepire un futuro e vuole nascondere il passato e l’unica cosa che vuol fare è cancellare ogni traccia di sè per poi scomparire.
Questa puntata non apre così un nuovo ciclo ma si limita a seguire il protagonista nel momento più difficile della sua vita fino alla sua catarsi finale.