Intervista a Max Giusti, doppiatore di “Cattivissimo Me”

Intervista a Max Giusti, doppiatore di "Cattivissimo Me"

L’hotel è situato in una delle zone più suggestive di Roma, a pochi metri da Piazza di Spagna. Con una puntualità svizzera fa il suo ingresso Max Giusti, voce ufficiale di Gru in “Cattivissimo Me”. Timido, quasi impacciato, l’attore confessa subito di non amare i formalismi, tradito solo in parte dall’impeccabile completo scuro che indossa.

Sostenute le consuete foto di rito per la stampa, con tanto di gag con i pupazzi dei Minion, il doppiatore ci accoglie in un elegante salotto dove cordialmente risponde alle nostre domande.


Intervista a Max Giusti, doppiatore di "Cattivissimo Me"

D: Allora Max, ti senti più buono o più cattivo?
R: “Ma dai… io ci ho provato nella vita, ma cattivo non riesco ad esserlo nemmeno con i miei cani quando mi fanno arrabbiare. Devo dire però che c’è un pò di me in Gru. Lui, se vogliamo, è ognuno di noi ogni qualvolta ci sentiamo incompresi”.

Intervista a Max Giusti, doppiatore di "Cattivissimo Me"

D: Questo è stato il tuo primo doppiaggio?
R: “Si. C’è anche un curioso retroscena. Io non sono mai stato chiamato a doppiare un cartoon e all’improvviso ho ricevuto 3 offerte. Devo dire che questo tempismo mi ha fatto pensare al fatto che ci sia stata una”curiosa indagine di mercato”. Naturalmente ho scelto “Cattivissimo Me”, l’ho trovato il più stimolante”.

D: Per doppiare Gru ti sei ispirato a Steve Carell, la voce americana del protagonista?
R:“Devo dire di no. Ho avuto modo di ascoltare pochissimo il lavoro di Carell e da quel poco ho notato che il suo è un accento totalmente diverso. Il comico americano usa uno slang che qui in Italia sarebbe improponibile, anche se vi assicuro che è davvero bravo. Io, per doppiare Gru, mi sono ispirato ad un vicino di casa ed a mio padre quando si arrabbia”.

Intervista a Max Giusti, doppiatore di "Cattivissimo Me"

D: Insomma com’è stato doppiare Gru?
R: “Beh, la definirei un’esperienza di tipo terapeutico, mi ha aiutato molto ora che sto per diventare papà. Mi sono approcciato a questo progetto da professionista, non l’ho mai considerato uno “special guest”. Mi fa sentire vivo diversificare la mia professione, trovo ogni volta nuovi stimoli. Non avere un’ etichetta al giorno d’oggi è rischioso, ma per me è sinonimo anche di crescita umana e professionale. Io faccio l’attore, il conduttore radiofonico, l’imitatore e tutto ciò non mi annoia. Penso a Billy Crystal, ad una star hollywoodiana protagonista di tante commedie ma allo stesso tempo presentatore della notte degli Oscar. In un periodo di crisi come quella odierna trovo umile e lodevole chi cerca di sfruttare al massimo le opportunità”.

D: In “Cattivissimo Me” si ha l’impressione di un oculato citazionismo cinematografico, dalle armi stile 007 agli inseguimenti aerei che fanno il verso a “Guerre Stellari”. Come spieghi questa scelta?
R: “Cattivissimo Me” è una storia se vogliamo semplice, ma raccontata con modernità. I bambini di oggi sono delle “spugne”, assorbono tutto quello che noi adulti diciamo. Sono estremamente intelligenti e apprendono con precocità. Per questo “Cattivissimo Me” ha uno stile moderno e citazionista, cerca di cogliere a 360 gradi l’universo dei più piccoli, che oggi come oggi, rispetto ai bambini della mia generazione, sono molto più svegli”.

Intervista a Max Giusti, doppiatore di "Cattivissimo Me"

D: Curiosi gli incroci col collega Fabrizio Frizzi. Lui Woody in Toy Story e tu Gru. E in futuro?
R: “Scherzavamo proprio l’altro giorno con Fabrizio su questo fatto. Lui è un collega ed una persona fantastica. A Gennaio saremo insieme in “Attenti a quei 2”. Poi a Febbraio io ripartirò con “Affari Tuoi”, forse sarà l’ultimo anno che lo conduco, chissà…“.

D: A proposito di Gru, progetti segreti per il tuo avvenire?
R: “Diciamo che mi farebbe molto piacere essere confermato per un eventuale sequel. Tra i progetti personali c’è un mio soggetto per il grande schermo, ma niente comicità, si tratta di un argomento serio. Posso solo dire che riguarderà la Sardegna…“.

D: Max, ma non sarà mica una storia sulle orme del film Vallanzasca di Michele Placido, magari su Graziano Mesina?
R: ”No, posso dire che non sarà su Mesina -risponde Giusti quasi preso alla sprovvista- ma…fatte l’affari tua!” (conclude con una risata sorniona)

Emanuele Zambon